“LIBERA

 

anno 2000, opera in marmo di Carrara,
cm 450x450x300
Antonio Sgroi
Questa fontana é stata progettata e realizzata tra il 2000 e il 2001, in seguito a una serie di
importanti conferenze tenutesi a Savignano sul Panaro sui temi della legalità e della lotta
contro la mafia.
Successiva é l’intitolazione della Piazza in cui è collocata al magistrato Giovanni Falcone,
ucciso dalla mafia.
L’intera fontana, progettata e scolpita a mano da Antonio Sgroi, vuole esprimere, tramite
una visione moderna della bellezza antica, il concetto dell’angoscia umana (labirinto) che
trova sfogo in una positiva esplosione di bellezza concretizzata dalla sensuale e potente
figura femminile, la quale, dopo aver forzato il labirinto, ne emerge trovando la libertà.
Sotto la coscia della donna i frammenti del labirinto sembrano appoggiarla ed aiutarne la
fuga verso l’alto.
Anche i capelli intrecciati seguono un andamento tortuoso, a rafforzare una sensazione di
un groviglio da sciogliere e mantenere una forma scultorea che non avrebbe avuto con una
chioma sciolta idealmente bagnata dall’acqua durante la fuga dal labirinto sommerso.
Libera é un nome proprio di donna, ma é anche la terza persona singolare del verbo liberare
ed é il nome dell’associazione fondata da Don Luigi Ciotti. Il labirinto da cui fuoriesce la
figura femminile, infatti, é sommerso dall’acqua perché la mafia agisce sommersa.
Libera tiene in mano una melagrana che mostra i semi, simbolo positivo eterno e di unione
nella lotta. Nella fenditura del frutto maturo si intravede una forma, la sagoma di profilo
della Venere preistorica (ritrovata a Savignano nel 1925), presenza omaggio che lo scultore
Sgroi ha voluto dare alla sua terra
E importante notare la complessità dell’opera, realizzata con due materiali inseparabili e
simbolici: acqua purificatrice, dinamica, vitale, che coni suoi getti avvolge la base della
scultura e marmo.
La vasca diventa scultura architettonica insolitamente concepita per vivere dentro la
trasparenza vitale che sana il labirinto come un filo d’Arianna.

 

Opera finanziata da Valle dei Ciliegi s.rl. di Castelfranco Emilia.

 



“Libera”

 

year 2000, work in Carrara marble,
450x450x300 cm
Antonio Sgroi
This fountain was designed and built between 2000 and 2001, following a series of
important conferences held in Savignano sul Panaro on the themes of legality and struggle
against the mafia, before the location in the square named after the magistrate Giovanni Falcone,
killed by the mafia.
The entire fountain, designed and sculpted by hand by Antonio Sgroi, wants to express, through
a modern vision of ancient beauty, the concept of human anguish (labyrinth) which
finds an outlet in a positive explosion of beauty that is concretized by the sensual and powerful
female figure, which, after having forced the labyrinth, emerges from it, finding freedom.
Under the woman’s thigh, the fragments of the labyrinth seem to support her and help her
escape upwards.
Even the braided hair follows a tortuous course, to reinforce a feeling of
a tangle, to melt and maintain a sculptural form that would not have had with
hair ideally wet from water during the escape from the submerged labyrinth.
Libera is a woman’s name, but is also the third singular person of the verb to free
and is the name of the association founded by Don Luigi Ciotti. The labyrinth from which the
female figure comes out, in fact, is submerged by water because the mafia acts submerge everything.
Libera holds a pomegranate that shows the seeds, an eternal positive symbol of union
in the fight. In the slit of the ripe fruit, a shape can be seen: the outline of the profile
of the prehistoric Venus (found in Savignano in 1925), a tribute the sculptor
Sgroi wanted to give to his land.
It is important to note the complexity of the work, made with two inseparable materials and
symbolic: purifying, dynamic, vital water that wraps the base of its jets
sculpture and marble.The tub becomes an unusual architectural sculpture designed to live inside the
vital transparency that heals the labyrinth like a Ariadne’s thread.

 

Work funded by Valle dei Ciliegi s.r.l.  of Castelfranco Emilia.